Il 12 luglio prossimo la comunità agostiniana di Amandola, la Confraternita e tutta la cittadinanza amandolese festeggiano una lieta ricorrenza: i 70 anni di sacerdozio di P. Agostino.
Chi è entrato nel Santuario del Beato Antonio ad Amandola avrà certamente notato un fraticello, piccolo di statura, e arrivato alla bella età di 93 anni. Chi lo ha avvicinato si sarà certamente accorto di un uomo umile e schivo, non avvezzo alle chiacchiere e alle espansività ; poi però se si ha la pazienza di ascoltarlo ci si accorge di avere davanti un padre che sa dare a tutti non solo la parola di conforto ma sa soprattutto indicare la strada per vivere bene la vita.
Sono stato con lui per ben 15 anni, quando nel 1985 fu trasferito da Roma, dove era stato Parroco per moltissimi anni, a Bologna dove ricopriva l’incarico di Priore della Comunità . Vi rimase fino al 2002, l’anno in cui fu trasferito ad Amandola. A Bologna io ero Parroco di S. Antonio e lui risiedeva nella vicina parrocchia di S. Rita. E’ facile immaginare quanto la sua lunga esperienza di Parroco in una delle parrocchie più difficili della periferia romana sia stata di aiuto a me che iniziavo allora. La sua saggezza e la sua prudenza, ma soprattutto la stima che aveva per la nostra libertà e le nostre capacità , sono state davvero un tesoro prezioso che non si cancella con il tempo.
Mi sono sempre domandato dove attingesse tanta saggezza; poi guardando la sua vita non è difficile capirlo.
I suoi primi anni di sacerdozio li ha trascorsi nella parrocchia di S. Anna in Vaticano come vice-parroco, lavorando anche come impiegato negli uffici della Santa Sede.
Poi, all’inizio degli anni 60, la Provincia agostiniana delle Marche accettò l’invito del Vicariato di Roma ad aprire una nuova parrocchia a Torbellamonaca, sulla via Casilina, uno dei quartieri periferici più abbandonati e difficili della capitale. Erano gli anni del boom economico e della costruzione dei nuovi quartieri-dormitorio, con tutti i problemi che si possono immaginare. P. Agostino, insieme ad altri confratelli, tra cui P. Feliziano Vitali, amandolese, fu il pioniere di quella nuova realtà urbanistica e sociale di Roma e contribuì non poco alla sua costruzione, sotto tutti gli aspetti, compreso quello spirituale e morale. Era un uomo instancabile e tutto questo gli veniva dalla sua fede semplice e forte che ha sostenuto lui e tutti quelli che venivano in contatto con lui.
Un uomo contento di essere stato chiamato da Cristo a dare la vita per Lui nella famiglia agostiniana e un vero testimone della fede: ecco che cosa mi piace ricordare, celebrando i suoi 70 anni di sacerdozio.
Auguri, P. Agostino e… ad multos annos.
Padre Giuseppe Scalella