Carucci Valerio – Amandola (1963-2018) Amico e collaboratore degli agostinianiÂ
È stata una dolorosa sorpresa per tutti l’inattesa e improvvisa morte di questo carissimo amico ancora nel fiore dei suoi anni e nel pieno delle sue attività familiari, professionali e di volontariato. Era da anni il “Priore†della Confraternita Agosti- niana di Amandola che in questi ultimi anni mostrava piena ripresa, grazie anche al suo zelo e alla sua generosa e vivace operosità . Quanti lo hanno conosciuto e apprezzato si sono stretti ora, in questa dolorosa circostanza, alla sua sposa Marisa e ai suoi tre figli anche perché tutta la sua bella famiglia ha sostenuto Valerio nelle sue iniziative con le quali è continuata la presenza agostiniana in Amandola anche dopo la forzata chiusura. La Chiesa e il Convento del Beato Antonio sono stati sempre il centro dei suoi interessi nel suo tempo libero dagli impegni della famiglia e del lavoro. È stato, insieme alla sua sposa, sempre vicino a tutti i Padri agostiniani che sono stati in Amandola specialmente negli ultimi anni quando la nostra presenza si era indebolito e gli ultimi confratelli anziani avevano più necessità di aiuto e di sostegno. Aveva sempre mantenuto un ottimo rapporto di collaborazio- ne con la Comunità di Tolentino, che era il punto di riferimento per lui, e con il Padre Provinciale, pronto sempre a partecipare alle varie iniziative della Provincia Agostiniana d’Italia a favore del laicato agostiniano. Di temperamento socievole e ottimista cercava sempre di dare il meglio di sé stesso e di avviare ogni situazione al meglio per il bene di tutti. Particolarmente si attivava per la festa estiva del Beato Antonio come anche per la Novena tradizionale del mese di gennaio, per i momenti aggregativi della Confraternita e per organizzare l’ospitalità che il convento poteva offrire sia d’estate sia in altre circostanze. Ho avuto modo per diversi anni di essergli vicino e di apprezzare la sua generosa collaborazione e più volte mi ha confidato che, in diverse situazioni della sua vita, quando esigenze di famiglia o di lavoro gli chiedevano di fare discernimento, lui aveva avuto più segni che il suo posto era comunque vicino al Beato Antonio. Nel ricordarlo, con gratitudine e simpatia, lo affidiamo alla particolare preghiera di San Nicola da Tolentino e del Beato Antonio d’Amandola per il suo premio eterno, per l’amata sua famiglia e perché, in qualche modo, continui in Amandola, grazie anche alla bella Confraternita, una onorata presenza Agostiniana.
Dal Bollettino di Santa Rita Gennaio-Aprile 2018