Della Confraternita di San Nicola eretta presso l’altare di San Nicola nella Chiesa Conventuale di S. Agostino in Amandola non conosciamo la data d’erezione. Il primo cenno della sua esistenza lo rileviamo dal registro dei Consigli del Comune di Amandola il quale in data 11 aprile 1463 annota che la direzione della Confraternita di S. Nicola inoltra regolare richiesta al Comune per ottenere la gestione dell’ospedale cittadino assumendosi l’impegno di eseguire a proprie spese i necessari restauri per il buon funzionamento del medesimo. Da notare che il Beato Antonio era morto da soli 13 anni e da tutti era già venerato come ” lu viatu Antoniu Santu ” . Già se ne celebrava regolarmente la festa il 25 gennaio, anniversario della sua morte, con l’intervento ufficiale delle autorità cittadine che portavano alla Chiesa di S. Agostino significative offerte di cera.
Sappiamo anche che questa Confraternita aveva nella Chiesa di S. Agostino il suo altare dedicato a S. Nicola da Tolentino e il diritto di sepoltura per tutti i confratelli.
Le consorelle poi, la cui presenza nella Confraternita di S. Nicola è documentata almeno fino agli inizi di questo secolo, avevano in cura l’altare della Madonna del Soccorso che era il primo a destra di chi entra in chiesa.
La cartella 14 dell’archivio storico arcivescovile di Fermo (A.S.A.F.) – fondo inventario del 1700 – riporta il testo degli Statuti della Confraternita o Venerabile Compagnia di S. Nicola da Tolentino fatti nel 1512 e riformati l’anno del Ss.mo Giubileo del 1600. tale aggiornamento fu fatto dal Commissario Deputato Bartolomeo Radicino da Montegiorgio e porta la data del 13 giugno 1602.
Nella stessa cartella si trova la trascrizione di un documento per mezzo del quale il Cardinale Alessandro Strozzi Arcivescovo e Principe di Fermo si rivolge al Priore, agli officiali, ai confratelli e consorelle della Società di S. Nicola e di S. Maria del Soccorso della terra di Amandola – archidiocesi fermana – per confermare con la sua autorità ordinaria l’erezione e l’istituzione di detta confraternita, fatta in passato, anche se al presente non vi sono documenti scritti. Il documento in parola porta la data del 20 aprile 1608.
Nel corso dei secoli alterne sono state le vicende di questa pia istituzione. Dai documenti arrivati fino a noi, risulta che non solo aveva una consistente proprietà di beni immobili ma soprattutto che svolgeva una vasta attività religioso-caritativa sull’esempio delle molte fraternità laicali agostiniane operanti in tutta Europa ma specialmente in Italia. A causa delle vicende politiche a tutti note anche questa benemerita istituzione, sotto Napoleone, ebbe confiscati tutti i beni immobili che possedeva e fu soppressa. Ripristinata con decreto dell’Eminentissimo Card. Brancadoro in data 11 luglio 1826, nulla riebbe dei beni che possedeva e fu costretta a ridurre vistosamente la sua attività benefica. Nonostante queste avverse vicende, la Confraternita ha sempre curato come meglio ha potuto il culto a S. Nicola da Tolentino e al Beato Antonio in modo particolare in occasione dell’annuale funzione delle Quaranta ore e delle due feste annuali in onore del Beato Antonio. Alla fine del secolo scorso molto collaborò con il Priore P. Concetti per l’istituzione e la buona riuscita della Processione delle canestrelle in occasione della festa d’estate.
Con la soppressione italica, la quale per le istituzioni religiose non fu certo meno dannosa di quella napoleonica, anche la vita della nostra Confraternita incontrò non poche difficoltà ma dal 1893 con la venuta in Amandola come Priore e Rettore del Santuario del P. Nicola Concetti non solo il culto del Beato Antonio ma anche la vita della Confraternita riprese nuovo vigore.
In questi ultimi anni, per interessamento della comunità agostiniana del Convento di S. Agostino di Amandola alla quale detta Confraternita si è sentita sempre strettamente legata, si è riusciti a curarne meglio l’organizzazione, ad accrescere notevolmente il numero dei confratelli che al presente sono più di 80, a moltiplicare gli incontri, a qualificarne la formazione e le attività . Sono stati ripresi gli incontri con l’elemento femminile e già è aggregato alla Confraternita un buon numero di consorelle. La Confraternita è presente in tutte le manifestazioni religiose più importanti della città , tiene le sue riunioni periodiche ed ogni anno, la domenica dopo la festa di S. Nicola, si reca a Tolentino per lucrare l’indulgenza del Perdono di S. Nicola e partecipare ufficialmente alla processione con la veste e lo stendardo.
Non sono possibili iniziative caritative consistenti, come era nella tradizione secolare della Confraternita, perché anche al presente non possiede beni mobili o immobili di sorta e le uniche entrate sono costituite dalla quota annuale che versano i singoli confratelli e da qualche rara offerta d’enti o di privati.